Per me…per te…

“Per me, per te, per tutti quelli che camminano nella notte”

Una frase da ricordare, mandare a memoria e non dimenticare mai. Perché se vi trovaste nel bosco di notte ed uno Strego, si si uno strego con la “o” e non una strega, magari appollaiato su un albero di noce, vi chiedesse “di chi è la notte?” quella sarebbe la risposta da dare. L’unica a ben vedere, altre non ce ne sono. Pena diventare streghi voi stessi per poi dover far domande a notturni ritardatari.

Streghi

Eh già, lo capisco bene! Che ci vado a fare di notte nel bosco, penserete. E lo pensavo anch’io!
Ma poi ci sono andato e più di una volta e anche se il cuore in gola c’è, i pensieri pure, le emozioni, le sensazioni son quelle giuste. Su tutto, le dimensioni sono quelle giuste, un piccolo essere sperso nella natura, che a qualcuno gli farebbe bene sentirsi solo piccolo.

Che poi ad ogni scricchiolio, ogni sasso smosso, ogni ramo spezzato si sussulti e si immagini lo strego sia li, al buio a guardare, è vero pure quello. E allora ecco la frase mandata a memoria, magari tatuata da qualche parte sulla pelle; così, nel caso fossi morto di paura a non riuscissi a parlare potrei fargli vedere la scritta.
Sperando, ovvio, lo Strego sappia leggere…

 

Definire gli Steghi non è affatto facile. Li si trova solitamente vicino ad un albero, di noce nelle principali rappresentazioni, o appollaiati sopra. Il legame con una pianta è evidente in molte leggende e secondo alcuni studiosi, potrebbe riferirsi al mondo degli sciamani, dove ognuno di essi aveva un albero sciamanico sul quale salire per entrare in comunione con la divinità. Oppure impegnati a ballare attorno ad essi, in quelli che potremmo ipotizzare come riti di iniziazione o di passaggio…
(Per approfondire Magia e Stregoneria in Garfagnana, Oscar Guidi, Maria Pacini Fazzi Editore)

Lascia un commento